Project details
Category
IDEE /INTERVISTE
Boris Godunov. Dentro e fuori la Prima alla Scala.
Una storia di potere, inganni e censura, dove il popolo soffre e chi è al potere non ascolta.
Una storia senza donne di rilievo e senza romanticismi.
La prima stesura dell’opera Boris Godunov pare sia stata bocciata dai Teatri Imperiali di San Pietroburgo anche per questo.
Mancava un personaggio femminile di spicco e una vicenda amorosa.
Come dire, il “target” ha bisogno di storie su cui sognare.
Eppure quanta contemporaneità in quest’opera.
Chi è dentro e chi è fuori.
Io osservo.
La serata alla Scala con il “Boris Godunov” di Modest Musorgskij diretto da Riccardo Chailly, mi ha entusiasmata.
La Prima alla Scala è un’esperienza che va oltre ciò che è in scena.
Osservo attenta quel che accade prima e dopo, fuori e dentro
Le possibili contestazioni artistiche che di solito sono dentro il teatro, fra i più e meno esperti,
quest’anno sono anche fuori insieme alle proteste sociali e ambientali. Quelle sempre e solo fuori.
Si contesta la scelta di un’opera russa, ma la cultura non fa propaganda.
La cultura non può essere censurata. Solo con la cultura si capisce il mondo, si abbattono le differenze, ci si riscopre simili.
Si manifesta per “sensibilizzare” su temi sociali e ambientali smuovendo le coscienze. Per urlare crisi, disagi e diseguaglianze, si usano vernice e slogan.
Forse anche qui è un problema di obiettivi e target.
A chi arrivano questi messaggi? Forse come le pubblicità progresso anni ’80 “Non drogarti” arriva a chi non si droga e non si drogherebbe.
Le proteste sensibilizzano chi è già sensibile.
Chi non lo è non si ferma, non guarda e avanza. Non vede.
Osservo.
Mi chiedo quando è nato l’uso di manifestare il 7 dicembre davanti alla Scala.
Scopro che la prima “Prima” contestata fu nel 1968.
Alla Scala si dava il «Don Carlo» di Verdi, la regia era di Luca Ronconi e dirigeva l’orchestra Claudio Abbado.
In piazza Mario Capanna guidava la contestazione lanciando uova e ortaggi sulle pellicce delle sciure e gli smoking dei mariti.
Non si lanciano più uova, ma vernice e a essere colpiti sono i muri dei palazzi e le opere d’arte.
Proteste e indifferenza.
Adesso non so più se questo accade dentro o fuori la Prima alla Scala.