Al TEDFest distratta da Dumbo.
Sono stata al TEDFest di NewYork, scollegata per quattro giorni dal mondo, in una “bolla” di idee, storie e persone.
Un’esperienza unica ma me lo aspettavo, quello che non mi aspettavo era di essere totalmente rapita ed entusiasmata dallo “spirito del luogo”.
Ero a Brooklyn e per la precisione a Dumbo, acrononimo di Down Under the Manhattan Bridge Overpass, che comprende una piccola area tra il ponte di Brooklyn e il Manhattan Bridge.
Un’ex-area industriale con gli edifici in mattoni rossi dove ancora si leggono le tracce delle vecchie fabbriche e dei vecchi magazzini.
Avevo visitato pochi anni prima quell’area ed era uno spazio vuoto senza vita.
La solita promessa annunciata di un polo tecnologico, un’area da dedicare a start-up e innovazione.
Solo pochi anni dopo l’energia è palpabile, si respira e ti contagia.
Il TEDFest si è tenuto al St. Ann’s Warehouse , lo spazio-sede del gruppo teatrale d’avanguardia ma anche un luogo di eventi, meeting e spettacoli. Questo spazio è la fabbrica restaurata della Tobacco Warehouse che risale al 1860 e serviva in passato come centro di controllo doganale per il tabacco. Fu salvato dalla demolizione nel 1898 e restaurato nel 2002 dallo State Office of Parks, Recreation and Historic Preservation.
E’ così è successo a tante fabbriche dismesse.
Dumbo da uno dei quartieri più malfamati di New York si è trasformato in luogo di cultura e innovazione.
Ogni mattina partono gli speech di TED ma l’idea di aggirarmi sola fra le strade di Dumbo mi elettrizza.
E partono i sogni… succederà lo stesso alle Officine Reggiane di Reggio Emilia?
Saprà l’architettura delle vecchie fabbriche essere contenitore di energia creativa e nuove storie di successo?
Davanti ad un fumante caffè americano so che sarà così.
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